La prima edizione dei Canti fu pubblicata a Napoli, curata dall'autore, nel 1835. Superficialmente sarebbe potuta apparire un'ennesima raccolta della tradizione classicista italiana. Nulla di nuovo infatti nel contenuto e nel linguaggio. Il pessimismo e la noia sono temi che dall'Ecclesiaste erano apparsi regolarmente nella letteratura occidentale, da quella classica fino al Werther. Le sferzate poetiche contro la decadenza politica e civile della “patria”, le cui prime attestazioni nella tradizione culturale occidentale risalgono ai profeti veterotestamentari, già in Dante e Petrarca avevano raggiunto vette altissime. Nulla di sostanzialmente nuovo neanche nella lingua poetica, la stessa oramai canonica dal Petrarca in poi: “sembiante” per viso, “luci”, “lumi” o “rai” per occhi,“garzone” per giovane, “beltà”, “augelli”, “alma”, “cor”, ecc. Ma si legga a caso un passo dei Canti, ed ecco che, come nella musica di Mozart, siamo colpiti da un tono nuovo, unico, difficilmente analizzabile. Si provi ad invertire un qualunque sintagma e la magia scompare! Mai titolo fu più pertinente. Ma non è musica fine a sé stessa. Dispiegata sulle “ali del canto”, la voce, così profondamente sincera ed umana di Giacomo Leopardi, grazie all'ineffabilità che nasce dal suo sforzo poetico, continua a toccarci l'animo e il cuore come poche altre, nella poesia italiana. (Riassunto di Sergio Baldelli)
Chapters
- 01--:----:--
- 02--:----:--
- 03--:----:--
- 04--:----:--
- 05--:----:--
- 06--:----:--
- 07--:----:--
- 08--:----:--
- 09--:----:--
- 10--:----:--
- 11--:----:--
- 12--:----:--
- 13--:----:--
- 14--:----:--
- 15--:----:--
- 16--:----:--
- 17--:----:--
- 18--:----:--
- 19--:----:--
- 20--:----:--
- 21--:----:--
- 22--:----:--
- 23--:----:--
- 24--:----:--
- 25--:----:--
- 26--:----:--
- 27--:----:--
- 28--:----:--
- 29--:----:--
- 30--:----:--
- 31--:----:--
- 32--:----:--
- 33--:----:--
- 34--:----:--
- 35--:----:--
- 36--:----:--
- 37--:----:--
- 38--:----:--
- 39--:----:--
- 40--:----:--
- 41--:----:--